“Raggiunta l’intesa a Bruxelles su Bilancio Pluriennale e Next Generation Eu” (più noto come Recovery Fund o come Pacchetto da 209 Miliardi)… anzi no, #Polonia e #Ungheria hanno esercitato il diritto di veto nel #COREPER.

Approvata dal #Governo la manovra da 38 miliardi …epperó, il #Premier nel presentarla annuncia già uno scostamento per coprire misure dimenticate.

In sintesi “Del doman non v’è certezza”.

Invece no  #Conte indifferente a tutto questo apre il fronte del futuro da costruire sulle nuove e cospicue risorse che attende dall’UE, annunciando che non ci sarà distribuzione a pioggia ma solo spesa per obiettivi.

Purtroppo però gli obiettivi che il Governo avrebbe da tempo dovuto definire non ci sono ancora e quindi è difficile capire di quale “pioggia” parli se incerti sono l’an, il quantum e il quomodo.

Umilmente segnalo che le certezze del momento sono: le risorse recuperabili da tagli e risparmi, quelle della politica di coesione 21/27, quelle del #Mes per la sanità e quelle del #Sure per la Cassa Integrazione e le politiche del lavoro.

Gli obiettivi prioritari sono i ristori, quelli veri, per tutte le categorie economiche, e gli investimenti su formazione e lavoro, digitale e infrastrutture. Il modo per realizzarli è ammettere che dobbiamo urgentemente rifare il decreto semplificazioni (non si può semplificare per accelerare i processi con un decreto che prevede 65 decreti attuativi) e sbloccare il sistema giustizia, civile-penale-amministrativo. Fino a qualche tempo fa si diceva che l’Italia nelle emergenze tira fuori il meglio di sé ed è maestra nella gestione della straordinarietà. Non perdiamo anche questo modesto primato.