Non voglio entrare nel merito della mancata adesione del nostro paese alle nuove regole europee per sostenere le banche in caso di crisi, ma utilizzare il voto della Camera dei Deputati per riflettere sulle cause e gli effetti del decadimento democratico dell’Italia. Il Mes è la metafora perfetta dello scollamento dalla realtà del sentimento popolare, che si esprime attraverso un antidemocratico meccanismo di semplificazione dei processi di partecipazione. La forza travolgente della mediatizzazione dei concetti porta a dire e a pensare secondo uno schema dettato da chi la racconta meglio. Si rimane in superficie. La reazione agli eventi è di pancia. I commenti sono rumorosi e durano il tempo di un’infatuazione. Poi tutto si spegne (tranne il cervello che difficilmente accendiamo) e si perde la memoria del fatto. Perché in realtà non ci appartiene, come le guerre, le morti, le violenze, la povertà, il dolore…. Il voto dell’Aula, che ha detto no all’approvazione delle modifiche al Meccanismo Europeo di Stabilità, mette in evidenza che, in realtà, la notizia ha una grande eco perché si sono messe in moto le partigianerie non perché generi realmente sofferenza sociale sapere che non aumenterà il nostro contributo al Fondo per le banche ne tanto meno che le banche troveranno, come in passato, il loro appiglio in caso di crisi nel bail-in. Cosa scalda gli animi di fronte a questo secco no all’Euroalleanza? Per capire quanto sia vuoto tutto questo farò degli esempi. Il presunto Danno reputazionale. Dire no al Mes, scrivono, metterebbe l’Italia fuori dal giro dei potenti perché dimostra che il Governo non controlla il Parlamento. Eppure fino a ieri l’accusa al Governo era di dirigismo e svuotamento di poterti delle Camere. La Deriva Populista. Un voto che accomuna trasversalmente l’aula, tra voti a favore e strategiche astensioni, è piuttosto popolare, in quanto espressione di una platea diversificata e rappresentativa di cittadini. Il populismo inganna, il popolarismo traduce un’indicazione di massa, non antieuropea. Il tatticismo di reazione. Il voto contro il Mes sarebbe il contrappasso delle conclusioni del negoziato sul patto di stabilità. In realtà le nuove regole fiscali rispondo in gran parte alle richieste dell’Italia. Mentre la proposta del meccanismo di stabilità bancaria è rimasto indifferente alle nostre preoccupazioni in merito al sistema di governo del Mes. Cosa voglio dire con tutto questo? Che non aver accettato di votare una proposta blindata è segno di forza e di democrazia. E poi che tutto il polverone sollevato serve solo ai manovratori per operare indisturbati su fronti più delicati. L’Italia fino ad ora ha dimostrato di avere le idee chiare sugli interessi del paese e sulla necessità di dover accettare dei compromessi, quale prezzo da pagare all’Unione, ma non di doversi piegare.
Opinionista: